Brandizzo, il caposquadra degli operai morti: "Chi mi ha detto 'è colpa mia'"
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Brandizzo, il caposquadra degli operai morti: “Chi mi ha detto ‘è colpa mia’”

incidente treno deragliato

Dopo circa due mesi dalla strage di Brandizzo con cinque operai morti, il caposquadra torna a parlare tra dolore e rivelazioni.

Il suo dolore è ancora troppo grande, il ricordo di quella strage di Brandizzo ancora vivo nella sua mente. A distanza di circa due mesi dal terribile incidente che ha visto morire cinque operai, il caposquadra Andrea Girardin Gibin è tornato a parlare a La Repubblica sottolineando alcuni aspetti della vicenda che lo tormentano.

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Brandizzo, parla il caposquadra: come sta

incidente treno deragliato

“Sono vivo. Ma non so se sia fortuna o un miracolo”. Ha esordito in questo modo il caposquadra nel corso dell’intervista a Repubblica dopo circa due mesi dal terribile incidente di Brandizzo. “Ero a lavorare con loro. Ero rivolto verso il treno. Ho visto una luce e quando sono saltato fuori dalla ferrovia e mi sono girato, il treno stava ancora passando. Bastava un secondo in più ed ero morto”.

Gibin ha poi proseguito spiegando di avere anche tanto dolore per l’accaduto e di non aver superato la terribile tragedia: “Il dolore è troppo forte. Non passerà mai”.

I dettagli sugli operai

Parlando poi di come gli operai agivano sui binari dei treni e quale fosse il loro modus operandi, il caposquadra ha proseguito nel racconto: “La nostra era una squadra affiatata. E noi che eravamo sui binari facevamo quello che ci dicevano. Il nulla osta, da parte delle ferrovie, non è mai stata una cosa così fiscale. Quando ci davano il via, si cominciava a lavorare. Le carte potevano anche arrivare dopo”, ha ammesso.

“Si è sempre fatto così e ora tutti dicono che non si deve. A noi però non lo dicevano”.

Importante anche il passaggio seguente: “Andava sempre così. Io con Massa (Antonio, il tecnico di Rfi indagato ndr) non mi sono mai sentito in questi giorni. Ma la notte del fatto ha detto: ‘È colpa mia””. Purtroppo è vero. Noi come semplici operai non abbiamo il controllo della sicurezza nei cantieri. Siamo nelle mani di questi signori. Ci danno l’ok e noi facciamo. Sono loro che ci dicono cosa c’è da fare e quando iniziare. E in questo caso è andata male. Non so cosa lui abbia intuito quella sera”.

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ultimo aggiornamento: 26 Ottobre 2023 11:54

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